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PINOCCHIO PASTROCCHIO

messo in scena da Eventi Culturali - anno di produzione 2015

codice deposito SIAE 893672A

Un progetto di spettacolo a cavallo tra cinema e teatro.

Se a stancarsi di stare da solo fosse uno dei tanti nostri figli?

Se le poche ore dei genitori sempre in carriera non gli bastassero più e decidesse di costruirsi un pupazzo per giocare?

E se questo, curioso, se ne scappasse di casa?

E' una storia rovesciata, dove Mangiafuoco è il manager dei reality show,

il Gatto e la Volpe due spregiudicati promotori finanziari,

Lucignolo una vittima dell'ingannevole mondo della pubblicità e via dicendo.

Un lavoro ispirato oltre che a Collodi anche a “La rosa purpurea del Cairo” di Woody Allen.

Immagini non come supporto video allo spettacolo, ma cinema e teatro,

mondi dai quali entrare ed uscire per raccontare una storia dei nostri tempi

attraverso un capolavoro della letteratura italiana.

 

-Tratto dal racconto “Pinocchio Pastrocchio” di Marco Renzi, Edigiò Edizioni (Pavia

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

TRA LE NUVOLE

messo in scena da Eventi Culturali e da Teatro Verde (Roma) - anno di produzione 2006

codice deposito SIAE 866614A

 

“Tra le Nuvole” è una storia fantastica, la storia del più grande “trasloco” mai avvenuto: quello dell’intero genere umano che un giorno ebbe a dover fare in fretta “armi e bagagli” per sopravvivere... E’ la storia di una fitta coltre di nebbia scesa sulla terra, di una nebbia diversa da tutte le altre, una nebbia che non se ne andò più. E’ la storia di come l’umanità, sfrattata dall’aria diventata irrespirabile, trovò nuova vita nel cielo, tra le nuvole, dove l’aria era ancora pura e dove un sole ancora risplendeva. E’ la storia dell’amicizia tra un uomo e una cicogna, della loro fortissima voglia di riscatto e di rimediare agli errori commessi. E’ la storia del loro incredibile viaggio alle origini della vita nello stralunato tentativo di dar corso a un genere umano davvero diverso, che si batta per avere nuovamente una terra sotto i piedi, un prato dove correre, un mare dove bagnarsi e un cielo dove sognare.

 

Premio della Giuria come miglior spettacolo e Premio “Rosa d’Oro” come spettacolo maggiormente gradito dal pubblico del XXV° Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi, Città di Padova. Motivazioni: Per la grande forza comunicativa, dovuta anche all’altissima capacità degli attori che hanno saputo in ogni momento rendere vero ogni ruolo, tratteggiando con intensa credibilità uomini, pupazzi, animali con la stessa dignità e lo stesso potere emozionale. Per essere riusciti e penetrare il fantastico, tra intuizioni registiche e suggestioni, sulle ali del sogno e della speranza. Per il testo ironico ed intelligente, che ha saputo fare delle debolezze umane una forza, della paura un riscatto, del sogno una vittoria.

 

Premio “Maria Signorelli” come spettacolo maggiormente gradito dal pubblico che ha seguito la stagione 2011-2012 del Teatro Verde di Roma.

Tratto dal racconto “Tra le Nuvole” di Marco Renzi “Il Grandevetro Editore” Pisa, collana Lapislazzuli, illustrazioni di Maria Giacinta Gallo.

Il testo dello spettacolo è pubblicato da Titivillus Editore (PI) volume “Mondi Diversi – Mondi Possibili” di Marco Renzi, collana “Lo Spirito del Teatro".

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

LA STORIA DI UN PUNTO

messo in scena da Eventi Culturali e poi da Proscenio Teatro - anno di produzione 2010

codice deposito SIAE 849644A

Ripreso da Proscenio Teatro, 2018, con il titolo PUNTA E PUNTO.

 

La vera, incredibile e mai prima d’ora raccontata, storia del mondo. Cronaca di uno spazio primordiale, immenso, bianco e silenzioso, di un piccolo punto nero che lo abita, della sua solitudine e del suo scoramento. Di una provvidenziale punta che arriva, del loro incontro, di tanti puntini scalmanati che nascono e che prendendosi per mano incredibilmente diventano linee. Fatti di linee curiose che incastrandosi vanno a formare delle inaspettate figure geometriche, che mosse da irrefrenabile attrazione,si compongono disegnando il mondo delle origini, quello in bianco e nero. Storia della prima pioggia, dell’arcobaleno, della scoperta dei colori e di Nerone, il tiranno che li tiene prigionieri. Peripezie della più spettacolare evasione, di colori fuggiaschi che dipingono il mondo intero. L’ira di Nerone, le armate che avanzano e si dispongono. Storia della più lunga ed incruenta battaglia che l’umanità abbia mai conosciuto. Di una guerra che ancora oggi si combatte, ogni ora e ogni minuto, e per la quale nessuna goccia di sangue è stata mai versata

 

-Tratto dal racconto “La Storia di un Punto” di Marco Renzi, “Capodarco Fermano Edizioni” (Fermo), illustrazioni di Fabio Magnasciutti.

-“Premio Rosa d’Oro” per lo spettacolo più votato dal pubblico del XXX Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi Città di Padova (Dicembre 2011)

-Primo Premio seconda edizione Festival “Briciole di Fiabe” Arezzo 2012 riconoscimento dato dal pubblico che segue gli spettacoli

-PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

ATTENTI AL LUPO

 

messo in scena da Eventi Culturali - anno di produzione 2009

codice deposito SIAE 884400A

 

E' uno spettacolo interattivo, un grande gioco, una grande festa della partecipazione e del divertimento, il pubblico è il delegato del settimo congresso nazionale dell’ALCI (Associazione Lupi Cattivi d’Italia) che si celebra proprio in quel teatro e in quel momento, congresso che dovrà eleggere il nuovo presidente. Tra improbabili candidati, inni nazionali, proclami, bandierine, dirette televisive e quant’altro, accade che i cacciatori individuano il luogo e fanno irruzione...il resto ve lo lasciamo immaginare.

 

 

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

L'ORCO DEL TEATRO

 

messo in scena da: Coop. L'Arcolaio (Sorrento) e da Eventi Culturali, anno 2011

codice deposito SIAE 827693A

 

Una compagnia di teatro rappresenta “Il Ciclope” di Euripide, per meglio rendere il personaggio nel ruolo di Polifemo impiegano addirittura un vero Orco, che ovviamente recita in catene. Alla fine della rappresentazione il bestione viene chiuso dentro un baule da trasporto, caricato sul camion e così di sera in sera. Approfittando di una pausa caffè nello smontaggio l’Orco fa capolino dal suo cassone, si rivolge al pubblico e chiede di essere liberato, promette che scapperà nei boschi senza dar fastidio a nessuno, lui è un Orco buono, come ce ne sono tanti, Shrek ne è la prova più lampante. Il pubblico si commuove e lo libera. Tornano nel frattempo gli addetti allo smontaggio, scoprono la fuga, danno l’allarme, sigillano il Teatro e vanno a cercarlo all’esterno. L’Orco riappare, ringrazia per la collaborazione offerta e rende noto che…

Oltre non vi possiamo dire, lo scoprirete da soli.

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

LO SCAVO MERAVIGLIOSO

VIAGGIO AL CENTRO DEL TEATRO

messo in scena da Eventi Culturali - anno di produzione 2012 - codice deposito SIAE 899661A

 

Ripreso con il titoolo AVVENTURE STRAORDINARIE da Proscenio Teatro, anno 2019

Un grande cumulo, un cantiere a cielo aperto; bidoni, strumenti, corde, elmetti, pale, secchi, terra, tanta terra, estratta da una buca che domina la scena. Due esploratori scandagliano il sottosuolo alla ricerca di qualche cosa di sensazionale rilevato dai loro strumenti di superfice, qualche cosa di cui ignorano le dimensioni e la fattezza, qualche cosa che mai nessuno ha misurato prima di allora.

E’ certamente una presenza viva, ma si tratta di una vitalità anomala, diffusa e stranamente immobile. E’ sotto di loro, a circa 20\25 metri. Come respira, come si nutre, che abitudini ha, è ostile, è brutto, è bello, è simpatico, che cos’è?

Il Centro Ricerche per il quale lavorano non può essere avvertito, il rischio che si tratti di un eco riflesso o di un falso segnale è tra le possibilità e in tal caso la figuraccia sarebbe veramente grande. Da quattro mesi studiano e scavano, il Centro attende dati certi e non ipotesi fantasiose. Non hanno altra scelta che verificare nella realtà le loro intuizioni e soprattutto le loro misurazioni, la posta in gioco è enorme, potrebbe essere la scoperta scientifica più importante del secolo.

Scavano allora, scavano con tenacia e coraggio e alla fine…….

 

-Il testo dello spettacolo è pubblicato da Titivillus Editore (PI)

volume “Mondi Diversi – Mondi Possibili” di Marco Renzi, collana “Lo Spirito del Teatro”

-“Premio Rosa d’Oro” per lo spettacolo più votato dai ragazzi

nell’ambito del XXIV Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi di Padova (Dicembre 2005)

-“Premio Maria Signorelli”Come spettacolo maggiormente gradito dal pubblico della stagione 2005\2006 del Teatro Verde di Roma

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

L'ALBERO

messo in scena da Eventi Culturali - anno di produzione 2004 - codice deposito SIAE 838174A

Il testo è stato messo in scena anche dalle seguenti compagnie: Gli Artefatti (Roma), Centro Teatro Studi Ragusa.

 

Uno spazio fuori da ogni collocazione temporale, intatto ed essenziale.Uno spazio puro e lindo dove è possibile costruire e organizzare qualsiasi tipo di vita. Al centro di questo spazio, un grande albero con due rami pieni di mele. Un fiume dalle acque azzurre popolato di pesci, divide lo spazio in due parti esattamente uguali. I rami dell’albero sporgono uno da una parte e uno dall’altra delle sponde del fiume. Uno spazio incontaminato, abitato da due esseri umani anch’essi incontaminati. Il loro nome non ha importanza e non si chiamano mai, sono due uomini ma sono al contempo tutti gli esseri umani, come pure l’albero o il fiume, sono al contempo tutti gli alberi e tutti i fiumi; sono la natura, l’ambiente, il mondo. La vita in questo luogo simbolo scorre serena, i due abitanti vivono e occupano lo spazio seguendo come unica regola la casualità, mangiano le mele cogliendole indifferentemente da qualunque ramo, dormono a volte vicini e altre distanti, si lavano nell’acqua del fiume e da questo traggono il loro sostentamento. Sono soli e molto probabilmente gli unici, non si è mai visto nessun altro essere umano. Sono sereni e gioiosi in questa loro vita semplice, hanno tutto ciò che serve; acqua, cibo, aria, spazio. Un giorno però qualcosa cambia.

 

Il testo dello spettacolo è pubblicato da Titivillus Editore (PI) volume “Mondi Diversi – Mondi Possibili” di Marco Renzi, collana “Lo Spirito del Teatro”, e da Armando Editore (Roma) volume “L'Albero e il Sogno” di Marco Renzi, collana “Letture di Gulliver”

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

ACQUA ALTA, ALLA RICERCA DEL TAPPO DEL MONDO

 

messo in scena da Eventi Culturali - anno di produzione 2008 - codice deposito SIAE 874157A

 

E’ la storia di un mondo dove ha cominciato a piovere senza più smettere e dell’acqua che pian piano allaga ogni cosa. Dell’incredibile avventura alla ricerca del tappo del mondo, di come venga individuato e dell’enorme difficoltà a sollevarlo. E’ la storia di un’inedita alleanza tra uomini, animali e mezzi meccanici, di una lunghissima corda che passando di mano in mano traversa popoli e nazioni come fossero perle di una collana. La storia della più poetica e stralunata cordata mai scesa in campo; mussulmani, indù, cattolici, eschimesi, manager, cavalli, trattori, camion, trabiccoli. La storia dell’umanità e della sua voglia di riscatto, di un tappo che lentamente si solleva, dell’acqua che se ne va, delle nuvole nel cielo, degli uomini e delle donne di questo mondo e della loro voglia di continuare a viverci

 

-Tratto dal racconto omonimo di Marco Renzi “Il Grandevetro Editore” Pisa, collana Lapislazzuli, illustrazioni di Fabio Magniasciutti.

-Il testo dello spettacolo è pubblicato da Titivillus Editore (PI)

volume “Mondi Diversi – Mondi Possibili” di Marco Renzi, collana “Lo Spirito del Teatro”

-Premio Gianni Rodari per il Teatro, Festival Nazionale Teatro Ragazzi “Lucciole e Lanterne”

Roma, Villa Pamphilj\Casa dei Teatri, Giugno 2008

-Padova 2008, XXVII° Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi, secondo classificato “Premio

Rosa d’Oro”, riconoscimento assegnato dal pubblico che segue la manifestazione

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

FAVOLE CON LE SCARPE

messo in scena da Eventi Culturali - anno di produzione 2013 - codice deposito SIAE 909309A

 

Si raccontano tre fiabe che hanno al centro delle loro vicende un elemento in comune: le scarpe. Sono tre storie molto conosciute e popolari:

IL GATTO CON GLI STIVALI - SCARPETTE ROSSE - CENERENTOLA

Le raccontiamo perchè il loro potere di affascinare è restato immutato per secoli, sfidando le diverse epoche e i molteplici mezzi di comunicazione di cui l'umanità si è dotata; perchè sono in grado ancora oggi di affascinare, di farci stare incollati alla sedia per un epilogo che, nonostante sia noto, continuiamo ad aspettare con gli occhi spalancati, come se fosse sempre la prima volta; perchè queste storie hanno mille vite e possono essere proposte in altrettante maniere; perchè con le loro trame è possibile crescere, identificarsi, partecipare, soffrire, prendere spavento, gioire; perchè raccontare è un bisogno, per fortuna ancora irrinunciabile, dell'uomo. Non ultimo perchè veniamo da un paese dove la scarpa non è un oggetto come un altro, ma un simbolo.

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

E' ARRIVATO UN GOMMONE CARICO DI EUROPEI

messo in scena da Elsinor-Teatro Stabile d'Innovazione (Milano)

anno di produzione 2013 - codice deposito SIAE 879781A

 

Basato su una sorta di inventivo e anche spiritoso (pur nella sua drammaticità) contrappasso all'odierna situazione mondiale, È arrivato un gommone carico di europei immagina che una serie di componenti, tra cui cambiamenti climatici e scoperta di nuovi materiali, portino al tracollo dell'Europa e dell'Occidente tutto, sostituiti come motori e dominatori economici dai Paesi africani, Nigeria in testa. Così, gommoni e natanti di vario tipo fanno il percorso inverso rispetto a quello di oggi, e sono italiani ed europei a cercare un lavoro qualunque (sporco, pericoloso, umiliante) nelle nazioni ora leader del mondo. Scandito su quattro tempi e luoghi ben distinti, ognuno dei quali corrisponde a una festività del periodo natalizio, È arrivato un gommone carico di europei si svolge su una spiaggia nel sud della Sicilia, dove tra passaggi di motovedette della marineria africana, paure di essere scoperti, speranze in una vita migliore, i due protagonisti salgono su un gommone e partono verso la terra promessa.

 

-Tratto dal racconto omonimo di Marco Renzi, Edizioni Planet Book.

-Premio “Platform+11”\Schoolyard Stories” (Milano)

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

HANSEL E GRETEL, LA FAVOLA DEL SAPER MANGIARE

messo in scena da Collettivo Teatrale Bertolt Brecht (Formia) - anno di produzione 2015

codice deposito SIAE 917226A

 

Il riadattamento della nota storia di “Hansel e Gretel” parte da un provino, dalla ricerca di un testimonial del “saper mangiare”. Un meccanismo automatizzato di rilevazione della noia sarà giudice imparziale; in molti falliscono fino a quando non si presenterà una stramba compagnia di teatro che, un po' per interesse e un po' per necessità, prova a vincere la selezione. Lo spoglio arredamento della sala si trasformerà ed inizieranno a raccontare la favola costretti ad abbuffarsi da una strega cattiva desiderosa di divorarli. Lo spettacolo, allegro e divertente, porta a prendere consapevolezza dell’importanza della

ricerca di un approccio giusto e senza retorica ad un tema importante ed attuale come quello dell’alimentazione, riesce ad interessare i bambini ed i ragazzi alla necessità di dover scegliere bene cosa mangiare e abbandonare le cattive abitudini alimentari, cui soprattutto l’infanzia e l’adolescenza sono preda e vittima. Solo il teatro, grazie alla sua artigianalità, alla ricerca di linguaggi immediati, alla semplice e sofisticata arte dell’illusione e dell’allusione, riesce a lanciare in modo sano e chiaro il messaggio: MANGIARE BENE FA VIVERE BENE. Lo spettacolo ha ricevuto il patrocinio di “ExpoProgetto scuola”.

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

IL SOGNO

messo in scena da Teatro Prova (Bergamo) - codice deposito SIAE 833836A

 

Ogni sera nel mondo miliardi di persone vanno a dormire e sognano, gestire questo enorme traffico non è cosa semplice come potrebbe sembrare. Esistono dei luoghi attrezzati allo scopo, ne sono molti e ciascuno è responsabile di un paese o città. Cesare, il protagonista dello spettacolo, è un uomo adulto che come tanti altri suoi simili ogni sera arriva nella centrale di competenza per effettuare il suo sogno, è accolto da un team specializzato che lo affianca affinché tutto si svolga nella migliore delle maniere. Nel menù della sera Cesare sceglie di tornare ai tempi della scuola, di quando era ragazzo e viveva spensierato quei magnifici “anni in tasca”. In uno sfavillante carosello incontra una serie di personaggi i cui nomi sono stati a lui ben noti: l'Appello, il Voto Alto e il Voto Basso, la Lavagna, l'Interrogazione. Il Suggerimento, la Ricreazione, l'Amore e la Campanella. Sarà un sogno molto bello, ricco di sorprese e di emozioni.

 

Il Testo dello spettacolo è pubblicato da Armando Editore (Roma)

“L'Albero e il Sogno” di Marco Renzi, collana “Letture di Gulliver”

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

L'ELFO DEL TEATRO

messo in scena da Teatro Prova (Bergamo) - codice deposito SIAE 874157A

 

Da sempre uomini ed elfi sono stati in ottimi rapporti, della loro proverbiale e poco conosciuta amicizia è stata recentemente data ampia documentazione nella saga cinematografica de “Il Signore degli Anelli”.

Nessuno però ha mai spiegato il vero motivo che ha portato alla scomparsa degli elfi, sull’estinzione dei dinosauri sono stati scritti fiumi di parole, stampati milioni di libri, fatti dibattiti televisivi, film, ricostruzioni e oltre, sugli elfi vige invece un silenzio assordante e imbarazzante. Eppure gli elfi non ci sono più e non sono considerati importanti.

Sono davvero scomparsi del tutto? Ce ne sono ancora e se si dove si trovano?

Lo spettacolo documenta con assoluta certezza le vicende dell’ultimo elfo fuggito dai boschi a cercar riparo in una città, per questo motivo detto elfo metropolitano. Racconta di come abbia trovato riparo in un bellissimo teatro d’opera e di come sia sopravvissuto fino ai giorni nostri grazie ad un anziano custode, unico capace ancora di vederlo e di apprezzarlo. Ci rende partecipi di come il custode sia riuscito a farlo sopravvivere, di come abbia trovato altre persone in grado di apprezzarlo, di quanto gli abbia voluto bene e di come si sia reso conto della sua importanza. Documenta di come sia nato un incredibile amore tra l’elfo e una ragazza giornalista, di come l’ultimo rappresentante di questa antica e gloriosa stirpe sia ancora in mezzo a noi, di come sia possibile incontralo nelle strade, nei parchi, nei supermercati, quali sono i tratti per riconoscerlo, di come potergli parlare o scrivere e di come sia ancora viva la speranza che gli elfi tornino ad essere tanti ed importanti per la vita degli uomini.

 

Tratto dal racconto “L'Elfo del Teatro” di Marco Renzi - Armando Editore (Roma)

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

LA GRANDE BUGIA

 

TESO NON ANCORA RAPPRESENTATO

 

C'è una sala piena di gente accorsa a vedere le immortali avventure di Pinocchio, un direttore del teatro nervoso e uno spettacolo che deve iniziare. Quando tutte le cose sembrano essere al loro posto, finalmente le luci si abbassano e tutti aspettano che il sipario si apra per dare inizio alla rappresentazione. Il grande velluto rosso però resta ben saldo al suo posto, le luci si riaccendono e il direttore, frastornato, spiega ad un incredulo e attonito pubblico che il meccanismo che permette l'apertura del sipario si è rotto, non era mai accaduto ma questa volta si è inceppato. Tecnici intervengono e cercano in tutte le maniere di sbloccarlo ma non ci riescono. Viene comunicato l'annullamento dello spettacolo e il conseguente rimborso del biglietto d'ingresso. Alcuni solerti genitori però non ci stanno, non ne fanno una questione di soldi ma di delusione dei loro figli che si aspettavano di vedere Pinocchio. Alla fine il Capocomico decide che racconterà la favola di Collodi, senza potersi avvalere delle scene, delle luci e di tutto quello che dietro al sipario era stato preparato, il pubblico comprende lo sforzo dell'attore e lo applaude. Le avventure del più famoso burattino del mondo vengono messe in scena davanti al sipario, a luci di sala accese, e quando si arriva alla fine, all'episodio del pescecane che ingoia il povero Pinocchio nel mare, come d'incanto si fa buio, il sipario si apre, mostrando uno splendido scenario della pancia del pesce con conseguente incontro e lieto fine.

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

IL GABBIANO E PULCINELLA

messo in scena da Coop. L'Arcolaio (Sorrento) - codice deposito SIAE 821806A

 

E' la storia del più improbabile degli incontri, quello tra il mistico gabbiano Jonathan Livingston e il tellurico Pulcinella Cetrullo. Lui, il gabbiano, cade improvvisamente dal cielo proprio davanti a Pulcinella che si accingeva a mangiare un bel piatto di maccheroni, stava facendo i suoi studi sul volo e nel corso di una manovra spericolata ha perso il controllo ed è caduto. Comincia una lunga schermaglia tra i due, Pulcinella non riesce a capire come l'uccello americano non si ponga mai la questione del mangiare e pensi solo a volare, d'altro canto il gabbiano non sopporta questa ossessione per il cibo, gli ricorda il “branco buonappetito” da cui è scappato. Pulcinella pian piano comincia ad interessarsi alle tecniche del volo, come pure il gabbiano ad apprezzare il sapore unico della pasta asciutta. Il finale non può che essere quello che avete immaginato, con un Pulcinella mistico, preso dal volo e dall'anelito di libertà, con al fianco un gabbiano che tenta di riportarlo con i piedi per terra mentre è intento a papparsi un gigantesco piatto di maccheroni.

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

PULCINELLA NEL DUEMILA

messo in scena da Compagnia degli Sbuffi (Castellammare di Stabia)

 

E' la notte di capodanno del millennio, quella che tutto il mondo ha aspettato e festeggiato riversandosi nelle piazze. Siamo a Napoli, la città simbolo della notte più lunga dell'anno, tra botti e spari che continuano oltre la mezzanotte, un signore rientra nella sua casa, è stanco, si sdraia sul divano. Nella penombra della stanza vede qualcosa che si muove, si alza di scatto, accende la luce e si ritrova davanti un Pulcinella spaurito che lo implora di dargli riparo. Tra i due comincia un colloquio surreale, la maschera napoletana è preoccupata, oramai siamo nel nuovo millennio e si sente antiquata, ancora in giro con quel vestito bianco e maschera nera. Il Signore conviene che forse è ora di rinnovarsi, di adeguarsi alla nuova era e alla modernità che porta con sé. Cominciano così a trovare un nuovo vestito per Pulcinella facendo scaturire una serie di situazioni divertenti e paradossali. Tra mucchi di vestiti, cappelli e scarpe, la conclusione sarà che Pulcinella, anche nel terzo millennio, sarà bene che resti col suo vestito bianco e maschera nera.

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

IL BRUTTO BRUTTO ANATROCOLO

messo in scena da Proscenio Teatro

 

Sono trascorsi esattamente trent'anni da quando nella “Fattoria del Sole Nascente”, situata nel ridente e tranquillo paese di Poggiocalmo, avvenne quell'eccezionale covata che vide la schiusa di ben sette uova. L'evento, più unico che raro, fu seguito in diretta televisiva da milioni di spettatori, che incollati al piccolo schermo, seguirono, giorno dopo giorno, la più grande nascita che si fosse mai verificata nel paese. Poggiocalo balzò agli onori delle cronache e migliaia di persone si recarono alla Fattoria per congratularsi con Mamma Anatra Fernanda. La successiva schiusa raffreddò gli entusiasmi, e il settimo nato, tutto nero, fu sottoposto alla prova dello stagno, poiché ritenuto un tacchino e non un anatroccolo come i suoi fratelli. La prova fu superata, ma nonostante questo, la vita per lui fu subito in salita, tutti lo prendevano in giro, lo evitavano, lo beccavano, costringendolo infine ad andarsene. Da quel giorno sono trascorsi trent'anni, la televisione ricorda l'evento chiedendosi dove fosse finito quel piccolo esserino scappato in un mondo che non aveva mai visto, nè conosciuto. Quel piccoletto è diventato grande, ce l'ha fatta a sopravvivere, e con la forza di volontà è arrivato ad essere un valente Capitano di Marina. Nel suo splendido vestito bianco oggi sembra quasi un cigno, pattuglia con la sua nave il Mediterraneo cercando di salvare altri brutti anatroccoli scappati da Fattorie dove la vita è diventata impossibile. Lo spettacolo, giocato tra attori e pupazzi, reinventa questa nota fiaba danese la cui metafora appare più attuale che mai, riscrivendola completamente, al punto di crearne una nuova. Un racconto dove è possibile divertirsi, identificarsi e partecipare, per vivere insieme una bella e significativa storia, perché di questo crediamo ci sia tanto bisogno. “Il Brutto Brutto Anatroccolo” prosegue la ricerca che Marco Renzi porta avanti da sempre, quella di creare una drammaturgia su misura per i più piccoli, in grado di raccontare in maniera giocosa e incisiva il mondo in cui tutti viviamo, perché a loro sarà affidato il compito di migliorarlo.

 

per maggiori informazioni sullo spettacolo www.proscenioteatro.it

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

CENERENTOLA IN BIANCO E NERO

messo in scena da Proscenio Teatro

Cenerentola è certamente una delle storie più conosciute e raccontate al mondo, la sua origine si perde nella notte dei tempi, si dice che provenga dalla Cina ma altri sostengono che fosse conosciuta già nell'antico Egitto. La prima testimonianza italiana si deve a Giambattista Basile che la riporta nel suo “Lo Cunto de li Cunti” (1635), mentre le più fortunate e conosciute versioni in occidente sono quelle che ci sono arrivate da Charles Perrault (1697) e dai Fratelli Grimm (1822), scritture per molti versi simili ma con importanti differenze, soprattutto nel finale.

La nostra visitazione prende spunto proprio da queste incredibili e diverse maniere di far concludere la vicenda, da una parte Perrault, che perdona le malefatte della matrigna e delle sue figlie e che vede addirittura Cenerentola accoglierle nel Palazzo dove era andata in sposa con il Principe, idea ripresa poi da Walt Disney nel suo celeberrimo film d'animazione (versione bianca). Dall'altra la “zampata” dei Fratelli Grimm, che invece puniscono severamente le sorellastre, facendole accecare da due colombi nel giorno delle nozze di Cenerentola (versione nera).

Lo spettacolo racconta fedelmente la vicenda, attraversando i momenti più cari e noti al pubblico di ogni età, ci sarà in scena Cenerentola in carne ed ossa, col suo vestito sporco di cenere e con quello sfavillante con cui si presenta alla festa, ci sarà il Principe, la scarpetta abbandonata e tutto il resto. Non mancheranno, come tradizione della compagnia, pupazzi animati, situazioni divertenti e coinvolgimento diretto del pubblico, anzi, sarà proprio quest'ultimo a decidere quale dei due finali è più gradito, lo farà con una regolare votazione, alzando il foglio che gli verrà consegnato all'ingresso, nella parte bianca o in quella nera.

 

Quella di Cenerentola è storia di mondi magici, di straordinari rapporti con la natura e gli animali, ma è anche storia di una profonda ingiustizia, di riscatto, di prepotenze sconfitte, del bene che trionfa sul male. Tutti, chi prima e chi dopo, abbiamo subito nella nostra vita dei torti, si comincia già a scuola con il triste fenomeno del bullismo, e tutti abbiamo sognato di avere giustizia, questo ci permette un'immediata identificazione con le vicende di Cenerentola, siamo dalla sua parte fino alla fine, lo siamo stati per secoli e continueremo ad esserlo ancora.

 

per maggiori informazioni sullo spettacolo www.proscenioteatro.it

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

LA BELLA ADDORMENTATA?

messo in scena da Proscenio Teatro

Il Teatro per l'occasione è un Museo monotematico, dedicato alla raccolta di materiali e documenti inerenti il patrimonio delle favole e fiabe più conosciute di ogni tempo, c'è la sala di “Pinocchio”, quella de “Il Gatto con Gli Stivali”, di “Raperonzola” e di tutte quelle storie che hanno riempito l'immaginario di intere generazioni di ragazzi in tutto il mondo. La Sala dove si effettua lo spettacolo e quella dedicata a “La Bella Addormentata nel Bosco”, all'ingresso il pubblico riceverà un volantino con le istruzioni sul comportamento da tenere in questo luogo speciale, innanzi tutto si dovrà parlare sottovoce per non disturbare il sonno della protagonista che, da quando è stata ritrovata, sta ancora dormendo e non si sa per quanti anni ancora continuerà a farlo, tutti sono in attesa del famoso Principe che dovrà svegliarla e che potrebbe arrivare da un giorno all'altro. Due addetti del Museo accolgono i visitatori (pubblico) e illustrano con professionalità e cortesia i preziosi reperti che sono conservati: la corona del Re, quella della Regina, le pietre del vecchio castello, una riproduzione fedele dello stesso, monili, abiti e ovviamente il pezzo forte della collezione, il regale letto dove la bella Principessa sta ancora dormendo in attesa di quel Principe che baciandola finalmente riuscirà a svegliarla dal suo centenario sonno. Il pubblico, che è diventato gruppo di visitatori, ha acquistato il biglietto “storia inclusa” e quindi, oltre alla spiegazione sui reperti, ha diritto al racconto della vicenda. Durante lo svolgersi della stessa la Principessa nel letto però si muove e questo darà origine ad una serie di situazioni tutte da vivere che, com'è noto, solo il Teatro sa regalare e che sarebbe davvero spiacevole rivelare in anticipo. Un gioco, un grande gioco in grado di coinvolgere tutti: pubblico, attori, sedie e teatro.

 

 

per maggiori informazioni sullo spettacolo www.proscenioteatro.it

 

PER RICHIEDERE IL TESTO renzimarco@libero.it

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